Sole…: recensioni
(…) Dones riesce a non fare paragoni tra gradi diversi di drammaticità e, anche se alcune vicende resteranno indelebili, come quella di Minira rapita insieme al figlio di quattro anni, l’effetto di un orrore globale è la nota dominante che a tratti accomuna Sole bruciato alle testimonianze dei campi di concentramento. (…) E infatti il romanzo ha fatto discutere quando è uscito nella sua ex patria, l’anno scorso. Simile in questo a molti libri scritti nel nostro paese sulla mafia, potrebbe diventare uno strumento quanto meno utile a capire che si può tentare di sradicare alcuni fenomeni solo guardando in faccia la cultura della complicità. Pena la resa della civiltà, questa sì, globale.
Alessandra Orsi – La Stampa
E’ una bella scoperta (…) dal gusto insieme epico e lirico. (…)
E’ una bella scoperta, perché apre una finestra sulla letteratura dell’altra sponda adriatica, perché ci fa guardare ai nostri vicini albanesi con meno pregiudizi idioti, ma soprattutto perché si tratta di un’opera dalla robusta, raffinata forza narrativa.
Mario Fortunato – L’Espresso
E ormai anche il lettore, o forse sarà soprattutto una lettrice?, ha capito: Sole bruciato lo lascerà emotivamente pesto. Chi arriva in fondo al libro ha addosso un senso di sgomento, una sensazione quasi fisica di paura. Ancora una volta la fiction ha agito.”
Nicole Janigro – Diario
E’ un libro straziante, un grido d’accusa crudo e dolente questo romanzo scritto da Elvira Dones, (…) che anche nella crudezza dei dettagli degli orribili rapporti sessuali descritti (descrizione mai fine a se stessa, ma da leggersi come accentuazione di quel clima di empietà e di annullamento dei diritti umani che le vicende denunciano), fa vergognare di vivere in un Paese che segretamente, nell’oscurità della notte, diventa compartecipe di orrori che sembrano ancora più atroci di quelli di una guerra. (…) La Dones è una scrittrice doppiamente coraggiosa: innanzitutto per aver voluto prendere la parola in nome delle ragazze della sua terra, per dare loro quella voce che è stata resa silenzio e per aver voluto opporsi alla tradizione culturale albanese che vuole le donne sottomesse agli uomini.
Fulvio Panzeri – Avvenire
(…) Elvira Dones racconta il male così com’è, reale, prepotente e brutale. Ce lo sbatte in faccia e ci obbliga a pensare, a interrogarci sull’indifferenza colposa di italiani che gettiamo uno sguardo distratto, se non infastidito, su quei marciapiedi gremiti di vite offese. La giovane scrittrice albanese non fa sconti. Ha una lancinante capacità di dare materia, corpo e carne alla sua scrittura.
Alessandra Gaeta – ClassCity.it
Un libro duro, intensissimo, attraversato dal vento sferzante e implacabile di un dolore che a tratti s’impenna in un lirismo emozionante e accorato. (…) Prostituzione e sfruttamento incendiano queste pagine con una forza dirompente e misteriosa (…) una narrazione lucida, incalzante, che mentre denuncia l’inferno di una realtà sconvolgente e terribile, mette l’accento su una sofferenza straziante, insopportabile. (…) una scrittura dal ritmo teso, sbalzato, in grado di restituire con raffinato rigore il canto disperato di un universo così profondamente calpestato e offeso.
Maurizia Veladiano – Il giornale di Vicenza
E’ scorrevole, pulsante di vita, di carne viva, di istinti bestiali e omicidi. (…) Alla fine delle trecento pagine a prevalere resta solo un senso di sconforto e l’impotenza davanti a una situazione che è ormai sfuggita dal controllo di ognuno di noi.
Simona Sala – Azione
Il romanzo di Elvira Dones è molto più di uno sguardo impietoso sul mondo della prostituzione dall’Albania verso l’Occidente. (…) Un romanzo corale, di un’intensità straziante e lirica al contempo, che pare risucchiare il lettore fin dalle prime pagine, alternando con ritmo spesso mozzafiato voci di speranza, di vita, di sogni, a grida di dolore e di morte non solo fisica ma etica.
Carla Zanti – Ticino7
Elvira Dones sait de quoi elle parle. Dans un ouvrage d’importance historique et sociologique autant que littéraire, par le truchement d’un art qu’elle maîtrise et qui échappe à toute sensiblerie facile, elle donne une attachante présence à des personnages et à des événements qui universalisent Là-Bas et Là-Haut, lieux dont le symbolisme ne se limite pas au passé. Un ouvrage essentiel sur un sujet rarement abordé. Parce qu’il nous gêne?
Pierre-Robert Leclercq – Le Monde
… her latest and as yet most impressive novel (…) Elvira Dones has reached a new height in her literary career. It is a mature and gripping novel.
Robert Elsie – World Literature Today (USA)
Die Prosa von Elvira Dones zählt zu den bedeutendsten Stimmen der gegenwärtigen albanischen Literatur. Sie konfrontiert den Leser mit einem Realismus der Wahrhaftigkeit, in dem sich bittere Wahrheiten der albanischen Realität widerspiegeln – ungewohnt nach der jahrzehntelangen Entstellung von Kunst und Wahrheit durch den “Sozialistischen Realismus”, der weder sozialistisch noch realistisch war. (…)
Elvira Dones serviert dem Leser weder Idyllen glücklicher, wunderbarer Zeitgenossen noch mythische Gloriolen unsagbar tapferer und kühner Heroen der Vergangenheit.(…)
Sie betreibt keinen thematischen Eskapismus zur Befriedigung des Nachholbedarfs mancher Albaner an sogenannter Esoterik, sie befaßt sich in ihren Erzählungen und Romanen nicht mit dem Enthüllen und Anklagen von Greueln der stalinistischen Diktatur, sie tut das Schlimmste, was sie einem großen kommerziellen Erfolg ihrer Bücher in den Weg legen kann – sie macht den Scherbenhaufen der kommunistischen und postkommunistischen Zeit sichtbar, indem sie den Finger in die schmerzhaften Wunden der Gegenwart legt.Keine Flucht ins »Es war einmal«, es geht unerbittlich ums bittere Hier und Jetzt. Wir stoßen hier weder auf grandiose Helden von einst noch auf zufriedene Arbeiter und Bauern des roten Paradieses von gestern noch auf selbstzufriedene Transitionalisten. Die “Helden” in Elvira Dones’ erzählerischem Werk sind Antihelden. Es sind Strauchelnde und Gestrauchelte – frustrierte Emigranten, die zwischen zwei Welten leben, Drogensüchtige, Dealer, Zuhälter, Mädchenhändler, Prostituierte und andere, von denen man am liebsten nichts wissen will …
Stilistisch begibt sich Elvira Dones nicht in Moden oder Eskapaden. Ihre Prosa brüllt, stammelt, rülpst nicht … Mit sicherer Feder weiß sie zu erzählen. Sie beobachtet Menschen und Dinge mikroskopisch scharf und bringt ihre Wahrnehmungen mit der Trockenheit eines Kameraobjektivs zu Papier. Der Schmerz der Beobachterin entlädt sich nur an wohldosiert wenigen exponierten Stellen des Erzählstrangs in einem einzigen Satz oder einigen wenigen Worten, deren lakonische Kürze der Implosion akkumulierter Emotionen umgekehrt proportional entgegensteht. Die Zäsuren im Erzählstrang erinnern an Schnitte im Film, der Leser liest nicht nur über Personen, Bilder, Szenen, sondern er bekommt sie vor Augen geführt, er “sieht” sie.
Hans-Joachim Lanksch
La versione cartacea di SOLE BRUCIATO è purtroppo esaurita e fuori catalogo.
È però disponibile la versione ebook, sia in formato Kindle (Amazon) che in formato ePub (presso le seguenti librerie online: Rizzoli, Deastore, Feltrinelli, Ultima Books, Omnia Buk, ebook.it, ecc.)
Per ordinare invece la versione francese SOLEIL BRÛLÉ
(nella traduzione dall’italiano di Catherine Pierre-Bon):